Rileggendo J.G. Ballard Il Gigante Annegato ( Antologia)
Con l’avvicinarsi dell’estate, riscopro la fantascienza di Urania. La fantascienza delle letture giovanili.  Un epoca gli anni 70-80-90 del secolo scorso dove non esistevano i social i cellulari e internet parlando degli anni 90 era agli albori. L’antologia è “ Il Gigante Annegato” il vero titolo e “The Terminal Beach”. Una serie di racconti inquietanti  a rileggerli oggi stranamente profetici. Descrivono un futuro, quello di oggi, che non è , quello che  i ventenni di allora ( come me ) si immaginavano, fatto imprese spaziali e di tecnologia positiva. I personaggi di Ballard sono insoddisfatti e alienati, privati di qualcosa che non sanno se definire indispensabile o meno, catapultati in vicende e avventure loro malgrado. Nel racconto Terminal,( Nella versione inglese da origine da il titolo all’antologia), il protagonista Traven si aggira solo in un mondo che va verso la fine, dopo un disastro dovuto ad una guerra nucleare( tornata d’attualità in questo periodo), in uno scenario da Day After, rifiuta di tornare nella zone poche ancora sane. Tormentato dalla ricerca della moglie e figlio , trova solo i loro spettri. Finirà i suoi giorni, in questo un mondo di cubi e incubi, i fantasmi della moglie e del figlio,  lo guardano dalle dune della spiaggia terminale, in attesa di una dialogo che non ci sarà. In compagnia di un cadavere di un soldato giapponese eretto a totem di quel mondo, osserva da lontano gli echi dei bombardieri nucleari che precipitano nei suoi sogni. Altro racconto cardine dell’antologia” il Gigante annegato“,  un Gulliver naufragato morto su una spiaggia, dopo il primo stupore,  il piccolo popolo depreda, questo colosso umano , tramite la spogliazione dei suoi organi, per finire in mostra ovunque, i suoi genitali vengono esposti come trofeo in un baraccone  delle mostruosità di un circo , lo scheletro resta  giacere sulla spiaggia, le ossa di questo Gulliver, sono trampoli di stanchi gabbiani.  “ Ultima Mossa End Game” un condannato a morte Costantine convive con il suo Boia Malek, in una casa prigione , i due giocano a lunghe partite a scacchi, in attesa dell’esecuzione, della quale solo all’ultimo istante i due conosceranno data e ora. Una sfida tra i due, Costantine nel tentativo di fare breccia nella mente chiusa di Malek il boia è un muro, non fa trapelare nulla. La partita a scacchi è tutto il racconto, vola verso un finale alla Beckett, ambiguo e inquietante, sta al lettore capire. Infine il racconto iniziale, “L’astronauta scomparso”, tutto da divorare , dal finale scioccante . Il resto dell’antologia è tutta da leggere. Lo stile di Ballard è scorrevole per nulla noioso, si legge benissimo , anche a distanza di decenni,  ha la freschezza della prima volta, anzi ho scoperto particolari nella narrazione che prima mi erano sfuggiti. Poi c’è il Ballard fuori dalla Fantascienza quello di Crash, ma non è il mio genere, provocatorio che si lascia andare alla pornografia gratuita. Ne è venuto poi fuori romanzo poi un film sul quale preferisco tralasciare ogni giudizio. Sotto un adattamento del racconto di Ballard che da il titolo all’antologia una serie andata su Netflix cono il titolo  Il Gigante Affogato

Il Gigante annegato (antologia di racconti)
J.G Ballard
Urania Mondadori 764 17-12-1978

l’astronauta scomparso
Il Gigante annegato
l’ultima Mossa
l’uomo Luminoso
La Spiaggia
Il Delta al tramonto
Terminal
L’ultima  pozzanghera
Le danze Sul Vulcano
Per piccina che …
La gioconda del Crepuscolo di Mezzogiorno
Il Leonardo scomparso