Titano Un altro Mondo Possibile.
Non ha scelta,imperativo è uscire, in cerca di un' impossibile sopravvivenza. Il panorama non è un ologramma. Attorno alla navetta solo la sabbia di superficie di Titano.
Alex Silvas rimira il misuratore d'ossigeno, gli restano una decina di ore di vita. Importa il dato all'interno della ram della tuta. Titano è l'unico posto dove è proibito naufragare, il satellite di Saturno, in gran parte metano è la tomba senza scampo, di chi ci cade. Un ammasso vagante di detriti, ha colpito la navetta in orbita con a bordo Silvas facendola cadere a vite,  finendo su una spiaggia di uno dei tanti mari di metano.  Alza gli occhi verso il cielo, intravede gli anelli di Saturno, in quella direzione c'è la stazione spaziale, nessuno s' avventura più del dovuto, verso il satellite, come per la mitica Atlantide, da Titano i naufraghi e i dispersi non tornano.
La navetta è coperta dal pulviscolo, la distesa d' idrocarburi,s'agita, inghiotte grandi parti del costone sul quale si trova. Una grossa punta cade di schianto sprofondando nella  densità di quel mare. Morire sepolto negli idrocarburi forse era peggio, che di mano propria? Ammesso che ci sia una morte peggiore di un altra. Il suo sguardo cade sul box di fronte. all'interno del casco, basta un comando vocale, due parole, per azionare il tutto, un anestetico avrebbe invaso il vano casco, seguito da una dose di cianuro di potassio, ponendo fine alla sua vita, in modo soffice. 
Un mese prima Alex si trova in servizio sulla stazione H235, attorno a Saturno, il trampolino di lancio verso la flotta di sistema, da allievo, un anno di servizio in quella zona è il passaggio che gli serve. Nato su una stazione della fascia degli asteroidi, per lui la terra è una serie di ologrammi : tramonti, albe, spiagge, distese piene di verde, città che non ha mai visitato.
“ Bella vista tenente Silvas?” Si gira,  è il colonnello Luc Torner. 
“ Si molto bello, queste immagini mi rilassano” 
“ Ho visto il suo curriculum, è di tutto rispetto, sto selezionando personale per la base H235-B a largo di Titano, lei è uno di questi. Un nuovo avamposto di sorveglianza, per la raccolta del metano delle unità di Droni. Dovrete sorvegliare i turni di raccolta segnalando eventuali anomalie. Un compito rischioso e delicato” 
“ Non le nascondo la mia soddisfazione.” 
“ Si parte tra due giorni, Titano, sa di cosa parlo Tenente Silvas?”
 “ Il satellite, nel quale se si precipita non si torna a raccontarlo.”
“ Ha capito al volo, uno scomodo e pericoloso vicino merita rispetto e massima attenzione. Non le dico altro. In bocca al lupo. ”

La tempesta di pulviscolo copre la visione di Suturno. Prosegue, verso un meta indefinita, la riserva d'acqua della tuta è ancora ampia, come quella di cibo, tira un sorso di sostanza nutritizia, assieme all'acqua gli   porta un poco di sollievo, il vento solare, dirada il pulviscolo. Nella chiarezza compare un relitto. S' avvicina alla loggia dei codici, inserisce l'interfaccia dalla tuta. Un ronzio rompe il silenzio, è lo scorrere del portello che s'apre rapidamente entra, l'ambiente è intatto. Alex aziona il programma “Naufragi su Titano”.Una voce, seguita sul monitor, da immagini di relitti giacenti . E'  in uno di questi.

Ormai è dato per disperso. Il conteggio inesorabile corre verso il finale. Forse c'è acqua, nei contenitori sparsi sul pavimento. Togliersi il casco, una fine veloce, dolorosa, in alternativa all'anestetico seguito dal veleno, si trova in un ambiente circolare. Alex muove alcuni passi, circondato da rimasugli metallici, nessun resto umano.
Ultimi sessanta minuti di ossigeno, si tratta  di scegliere la morte. vista in mille simulazioni, il suo cervello sarebbe esploso lanciando mille frammenti. Sudava davanti il timer, che scandiva il suo tramonto.
I minuti sono quaranta.  Ripassa la sua breve vita, l'insieme d' aspirazioni e desideri. La fine l'aveva immaginata diversa, più lontana nel tempo. I minuti sono dieci. Stringe le mani, deciso, aziona i fermi dell'apertura. La scelta è fatta.  Lancia il copricapo sul pavimento.

Il colonnello Torner sta seduto in silenzio ad osservare oltre la cupola della stazione: Saturno e il suo satellite Titano, il primo avvolto negli anelli, il secondo butterato dalle tempeste di superficie. Torna a guardare il monitor, la foto di Alex, il suo curriculum, la finestra in alto, scandisce il conteggio delle ultime ore di vita di Silvas. Ha perduto un ottimo elemento. Un dei tanti ingoiati da Titano. S' era inghiottito navette avvicinatesi troppo. Silvas: un altro che, finiva nel data base. Torner preso da un senso di angoscia. Schiaccia il tasto dell'archiviazione, operazione che dura meno di un secondo. Si lascia andare sulla poltrona.

Il casco rotola sul pavimento. Alex s'alza, si tocca il volto sente che la cute non è più la stessa. Percepisce sensi diversi. Vede oltre la parete del relitto, l'agitarsi dei mari metano, si toglie i guanti, le dita sono squame. Via la tuta abito di un altra vita. Grosse branchie gli si formano alla gola. Esce, quel mondo non è più ostile. Il ricordo della sua vita da umano, si dirada. Ora si trova sul ciglio della spiaggia, di fronte l'oceano degli idrocarburi. Si tuffa. Ogni immagine e ricordo umani, spariscono, nuota sotto il pelo del liquido, parte di un altro mondo possibile.