scritti recensioni

Enrico Grossi quello che scrivo

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Reportage da Forbac (F) al tempo dell’attentato al Tempo del Bataclan

Al tempo ero in franco e a Forbac per lavoro. Oggi i Facebook( non ci sono solo stupidaggini sui social ) mi ha ridato questo ricordo di questo piccolo reportage che feci al tempo sul social

Forbac (F)15/11/2015: Mi sono trovato per caso al centro di un paese sconvolto. Fino a Venerdì tutto normale. Poi tutti sanno quello che è accaduto a Parigi. Anche qua in confine con la Germania in Lorena terra che ha conosciuto la Guerra in particolar modo la Prima, ci sono diversi monumenti. Il dolore è forte si respira tra la gente nei caffè. In questa domenica pomeriggio con la cerimonia davanti alla Cattedrale. Purtroppo la gente parla di Guerra. Un atmosfera del genere mi ha ricordato in Italia il Caso Moro che ho vissuto da studente. Anche nella nostra provincia si respirava la tensione che c'è ora qua! .Mi sono trovato per caso al centro di un paese sconvolto. Fino a Venerdì tutto normale. Poi tutti sanno quello che è accaduto a Parigi. Anche qua in confine con la Germania in Lorena terra che ha conosciuto la Guerra in particolar modo la Prima, ci sono diversi monumenti in ricordo di quel conflitto. Il dolore è forte si respira tra la gente nei caffè. In questa domenica pomeriggio con la cerimonia davanti alla Cattedrale. Purtroppo la gente parla di Terrorismo.

Un passo Avanti per Evitare Questa Terza Paventata Guerra Mondiale!
Io Ho letto Oriana Fallaci prima dei suoi libri sull'Islam. Ed era osannata per i suoi reportage in Vietnam. Poi oggi viene strumentalizzata da una parte e odiata da coloro che la ammiravano, ormai non è più in vita da anni. Non è un bel vedere. Un altra cosa i Terroristi erano Mussulmani purtroppo, come è l'Isis. Ora sarebbe auspicabile sentirsi dire dai Mussulmani pacifici che ci sono che gli stati sono laici e la religione( come quella cristiana che si è adeguata) è un fatto libero personale e criticabile. Questo non l'ho sentito ma forse ho capito male.

Ps il tutto al netto di oggi delle vicende che riguardano Francia e Italia  sui media in questi giorni.

I mei Fantastici racconti Un inquietante assaggio

Finalmente ci sono riuscito forse. Ho raccolto tutti i racconti del  genere fantascientifico e non solo, scritti in passato, giacevano nella memoria del computer o in qualche cassetto. Oggi sono finiti in questa antologia, grazie alle Edizioni Scudo di BO che ha risposto  positivamente. Fantascienza il genere della mia formazione, i primi Urania  dal cerchio rosso, con la copertina di K. Thole li ho ancora, dal prima romanzo che ho letto dopo J. Verne . I Trasfigurati di Jhon Wyndham ( Crisalidi) .  Ne parlerò ancora di questa antologia, ora vi do un assaggio un short story inquietante.

IL Boia Ero IO

Da quando negli USA c’è l’iniezione letale, dopo aver visto il film Dead Man Walking, sono affetto da belonefobia . Alla vista di ago e siringa, vado nel panico, che si trasforma in formicolio agli arti. Ho bisogno di tranquillanti prima di un’inoculazione. All’iniezione vaccinale sono andato tremando. Frequentemente sogno di essere nel braccio della  morte. La porta della cella si apre, sul corridoio verso patibolo. Angosce, scogli riaffioranti nel mare della memoria . Mi sveglio sudato in preda  allo sgomento. Con il furgone faccio consegne. Un lavoro di corsa. C’è il sole e fa freddo sull’autostrada. Una volta al giorno penso al film con ,Susan Sarandon e Sean Penn . In quel giorno d’inverno la notizia del radiogiornale, rompe la monotonia “ USA stato dell’Indiana, è stata eseguita l’esecuzione con l’iniezione letale, di Dustin Higgs, un  afroamericano di 48 anni ”. Accendo tablet, vado alla notizia, su Google-News appare l’immagine del condannato: uomo di colore, con gli stessi anni miei. Percepisco il solito formicolio congiunto piedi e mani, il segnale che devo sostare. Entro nel parcheggio dell’autogrill . Il Web è terribile nella sua precisa crudezza. Su Google c’è l’immagine di un un giovane steso sul lettino, prima dell’iniezione letale, oltre un oblò. Grossa lente deformante sulla morte imminente. Ordino un caffè. Ho bisogno del bagno. La ragazza dagli occhi bruni, indica la porta infondo. Entro mi guardo allo specchio come Alice, di Lewis Carroll.

Sento bussare alla porta. Alzo lo sguardo. Indosso una divisa blu. Ho un Badge appuntato sul pettocon la foto ‘ Agente George Felder matricola 345-b Penitenziario Terre Haute, Indiana’. Apro, un poliziotto del carcere mi sorride
“ Allora George, il condannato è pronto, cosa c’è? Da anni  svolgi  questo incarico”
“ Arrivo” lo seguo, c’è una saletta con gente seduta, oltre un pannello di cristallo. Ritrovo l’oblò, visto su Google, oltre il condannato legato al letto, l’ago è già infilato nella vena. Scopro il tatuaggioche ho sul polso:una siringa, su di essa, incisa la maschera della morte,  una data
“ Scruti sempre il tatuaggio della prima esecuzione ?”, “ La consuetudine, per superare, la mia paura per gli aghi, Un paradosso beffardo.” rispondo in preda al panico. Devo premere il tasto, che darà l’avviò alla procedura mortale. Non lo faccio, urlo scappo verso il bagno, inseguito dalla guardie, sono di nuovo davanti allo specchio. Con la mano del braccio tatuato, vibro un colpo contro il vetro, la maschera della morte sul cilindro della siringa si anima, scivola sul cristallo, attraversa la mia immagine, tra violenti schizzi di sangue. “ Cosa ha si sente male ?” mi chiede un uomo. Sono accasciato , mi sono  ferito contro il pedale del lavandino. “ No nulla… solo stanchezza, sono ore che viaggio” Bevo il caffè, prendo i tranquillanti, esco. Salgo sul furgone mi tolgo la giacca. Appare il tatuaggio della siringa con il volto della morte e la data . Nell’universo parallelo della mia memoria . Nel corridoio, il Boia ero io

Il resto lo trovate nell’antologia

 

Ricordando Goran Kuzminac Stasera l’aria è fresca

Stasera l’aria non è per nulla fresca, nel bel mezzo di questa estate calda e umida lontano dal mare, si naviga sul web, e un nome Goran Kuzminac, di colpo i ricordi ritornano. Di Goran Kuzminac ci sono tre canzoni che non sono mai uscite dall’archivio della mia memoria, Ehi ci Stai , Stasera l’aria è Fresca, Stella del Nord.  le ritrovo su yutube,  assieme ai dialoghi(così li chiama e non lezioni) di Goran , dove insegna a suonare la chitarra con la sua raffinatissima tecnica finger-picking. I testi delle canzoni sopra citate, li riascolto più volte erano e sono bellissimi, nella loro semplicità . Cerco altro e trovo altri titoli , come Lo chiamavano Jazz o Fantasia. Scavo nell’archivio della memoria, ritrovo le immagini di  Goran Kuzminac  dal vivo quaranta anni fa, nella piazza dell’ Unita d’Italia di Trieste era un festival dell’Avanti a seguito di un comizio di Bettino Craxi in quell’estate 1982 da Mondiale, nell’ultimo mese del servizio militare obbligatorio.  Su quel palco erano in tre Mario Castelnuovo , Marco Ferradini e Goran Kuzminac.  Scopro con triste sorpresa che Goran non è più tra noi, è morto nel 2018. Continuo ad ascoltarlo, scoprendo canzoni , mai sentite prima bellissime,  poesia pura. Goran è sparito dai media, anche dalla memoria dalle teche Rai, presenti nei palinsesti serali di questa estate afosa e strana, in attesa di elezioni politiche autunnali per la prima volta nella storia .

Stasera l’aria è fresca
Potrebbero venirmi dei pensieri
Più dolci del vino che bevi
Più chiari delle tue risposte
Paola aveva un’amica
Speranza sopra di lei
E i passi del suo amante
Non fanno molto rumore
Stasera l’aria è fresca
Potrebbero venirmi dei pensieri
Più dolci del vino che bevi
Più chiari delle tue risposte
Non pensava alla rivoluzione,
Non aveva molti problemi
E la sua casa era grande
Per una persona sola
Stasera l’aria è fresca
Potrebbero venirmi dei pensieri
Più dolci del vino che bevi
Più chiari delle tue risposte
Ma sui fotoromanzi
Le storie finiscono sempre bene
E forse anche il tuo uomo
Ritornerà gentile
Stasera l’aria è fresca
Potrebbero venirmi dei pensieri
Più dolci del vino che bevi
Più chiari delle tue risposte

Ehi, ci stai a farti una risata
A vivere ogni tanto la tua vita alla giornata
Ehi, ci stai a far due passi insieme
Su campi di trifoglio, sotto cieli di cotone
Ci stai a fare un rock
Portarlo per la strada
Ci stai ad esser sempre tu
Qualunque cosa accada
Ci stai un po’ per gioco
A toglierti la gonna
A metterti nel letto
Con la gioia di esser donna
Ma ci stai o no?
A credere in qualcosa
Volare rasoterra
Senza chiedere mai scusa
Ehi, ci stai
A far la doccia insieme
Impegno o disimpegno
Un po’ di fresco ci sta bene
Ci stai a rotolare
Nel fango della strada
A stare in equilibrio
Sulla lama di una spada
Ci stai a scatenarti
A farti un giro in pista
Con i blue jeans a pelle
Ed il seno bene in vista
Ma ci stai o no?
Ci stai a questo gioco
Che sembra così poco
Ma che invece non lo è
Ehi, ci stai a farti una bottiglia
Parlare ad un amico senza dirgli che si sbaglia
Ehi, ci stai a fare penitenza, scontare i tuoi peccati
Senza averli confessati per goderli un po’ di più
Ci stai a fare un rock giù per la strada
Ci stai ad esser sempre tu
Qualunque cosa accada
Ci stai un po’ per gioco
A toglierti la gonna
A metterti nel letto
Con la gioia di esser donna
Ma ci stai o no?

 

Fantasia

Faccio un passo e poi ne faccio un altro
Che l’orizzonte poi lontano non è.
Ogni viaggio come dice il saggio
anche il piu’ lungo, inizia sempre cosi’.

Ma la fantasia è rondine d’estate
salta come un cane che catena non ha.
Ma la fantasia son ragazze mai baciate
e se ci credi l’occasione tornerà

Lancio il cuore oltre la paura
oltre la fatica oltre ogni perchè
E anche oggi inizia l’avventura
salto giu’ dal letto e mi bevo un caffè.

La domenica è piena di sole
e chi se ne importa se domani pioverà
Giu’ in paese c’e’ una banda che suona
e chi la segue ragazzino sarà

Ma la fantasia è un fuoco nel camino
scintilla come stella va nel cielo lassù
Ma la fantasia come pioggia d’estate
solo mille gocce , poi non ce ne sono piu’

Amo il cielo che non sta mai fermo
proprio come te
ma a te ti amo di più
Ho comprato dieci pennelli
mille colori
e dipingo sul blu

Ma la fantasia canzoni mai cantate
vedrai che prima o poi io di sicuro scriverò
Ma la fantasia come un suono di risate
dietro ad ogni porta che è successo non lo so

Lancio il cuore oltre la paura
oltre la fatica oltre ogni perchè
E anche oggi inizia l’avventura
salto giu’ dal letto e mi bevo un caffè.

Il mondo gira
e i tempi stan cambiando
Giro giro tondo
e poi a terra tutti giù
Casca il mondo
e i tempi son cambiati
gli stupidi che parlano
non li sentiamo piu’

Ma la fantasia è rondine d’estate
salta come un cane che catena non ha.
Ma la fantasia sono donne innamorate
vedrai che anche l’amore prima o poi ripasserà

Ma la fantasia è un fuoco nel camino
scintilla come stella va nel cielo lassù
Ma la fantasia come pioggia d’estate
solo mille gocce , poi non ce ne sono più

 

 

Guarda il mattino,
si sta aprendo
su questa citta’,
mi piace vedere studenti di Amburgo
ubriachi di birra scura,
e bionde francesi
che ridono
senza nessuna paura.

E i volti stan cambiando
eppure cosi’ uguali,
il Danubio striscia via,
non e’ mai stato blu,
nemmeno a casa mia,
Mille sogni piu’ in giu’

Oh stella del nord
vieni via
troveremo una stanza d’albergo tutta a fiori,
ed una padrona grassa piena di allegria,
oh stella del nord
oh stella del nord.

E poi andremo fuori,
a respirare
e a ridere un po’
di quella gente che cerca Strauss
sotto i lampioni del centro,
ma i veri poeti si nascondono bene,
dentro incredibili bar

 

 

 

Lo storione Bianco..il dubbio

 

Lo Storione Bianco
Per Eugenio Caroli impiegato di banca, in una filiale periferica della profonda provincia padana, era l'ultima settimana prima della pensione, per lui divorziato da vent'anni senza figli, il lavoro oltre alla pesca, alle partite del Milan in TV, erano forse le uniche cose che lo aiutavano a tenere lontana l'ossessione del trascorrere il tempo. Rifuggiva le serate di ricordi i raduni nei locali con musica degli anni 70-80 del 1900 la Disco Music. Un tempo trascorso, che gli ricordava i momenti in cui aveva conosciuto Linda, una storia tutta passioni prima, deludente dopo il matrimonio, finita con la separazione. Il suo collega Vittorio Negri s'avvicinò al tavolo dove Eugenio stava ancora finendo alcune pratiche
“Allora tra qualche giorno inizia la pacchia, della pensione. Io devo stare in questo circo ancora per sei anni…” posò i fogli accanto alla tastiera del computer
“Ti vedo depresso …” si sistemò la mascherina sul viso.
“Non lo so, ho maledetto questo posto, in questa città lontano dal mondo, ora mi sembra tutto strano, c'è il detto la pensione è l'anticamera della morte, gente che e morta di depressione, in una sorta di paradiso che non è, non mi ci vedo a passare lunghi pomeriggi a giocare a carte in un bar, a passeggiare sui marciapiedi  in un contesto anonimo paesano, in attesa che arrivi il gran finale…”
“Mi sembri un po' tragico, hai le tue cose, la pesca le tue gare, potrai andare anche a pescare in mare fai un abbonamento al Milan potrai tornare a S. Siro,non siamo distanti. Poi ci teniamo in contatto, c'è gente qua dentro che farebbe a cambio con te in un attimo”
“Ho visto la prima stella del Milan, ero a S. Siro quella domenica del 1979, Rivera fece l'appello, il pubblico aveva occupato zone inagibili, lo stadio era in riparazione, non c'era il terzo anello, un epoca fa, con le partite tutte la domenica pomeriggio da ascoltare alla radio, senza web e pay-tv, vorrei vedere la seconda…” L'amico sorrise
“Dai anche se il Milan in questo periodo non ottiene grossi risultati la vedrai…te lo dice un Interista”

Uscirono verso la sala della macchina del caffè. C'era cliente in attesa nonostante la mascherina quasi sugli occhi, leggeva il giornale locale, un titolo” Avvistato uno storione nel PO di dimensioni gigantesche…” Era la zona dove di solito andava con la barca. 

L’ultima settimana di lavoro s'avvicinava. Così l’ultimo week-end,  in zona rossa.  L' idea di pescare uno storione, andava oltre la paura del Covid , la chiatta era sua. Ci aveva passato lunghi fine settimana dormendoci. La sera del venerdì la trascorse in rete, i bar erano chiusi non c'erano partite di serie A in TV. Si guardò video di tutti tipi sullo storione. Intanto che preparava le canne, con il filo adatto dello 0,65 un filo che reggeva oltre 100 kg, riempì i mulinelli, sistemò gli ami, con le apposite girelle e i galleggianti dalle striature fluorescenti. 

 Si vestì in fretta, un caffè latte veloce, poi in auto verso il fiume, le canne, il guadino l'asta ad uncino, li aveva caricati la sera prima. Le strade erano deserte, in zona rossa, pensò: “ho vissuto abbastanza per vedere anche questo, prima la vita sociale non era gran che… adesso è quasi zero”
Oltrepassò l'argine, il sole già illuminava il verde della golena. Parcheggiò, accanto alla darsena. Scaricò il materiale da pesca, attraversò la passerella, il rumore dei suoi passi, oltre a qualche cinguettio erano gli unici suoni. Salì in barca, in piedi al centro del piccolo natante, remava, percepì la forza della corrente, il freddo dell'aria mattutina, gli entrava nei polmoni, si sentì bene. Il Po era un confine naturale e culturale di regioni province e comuni. Giunse nel centro  gettò l'ancora in uno dei punti più profondi. Si sentiva come Santiago il vecchio del romanzo di Hemingway. Estrasse le due canne telescopiche, fece uscire i pezzi con cura, fino alla massima lunghezza sfilò le lenze, sbloccò il mulinello, attaccò le esche ai robusti ami, con un energico lancio, mandò il tutto a molti metri dalla barca. Fissò le due canne negli incastri, i galleggianti fluorescenti dondolavano sul pelo della corrente. C'era solo da attendere. il mattino s'era svegliato, una coppia di aironi volava a pelo della corrente. Come su un nastro, gli passò la vita davanti, si ritrovò in una domenica di marzo del 1979 allo stadio di S. Siro, aveva poco più di 20 anni un diploma, il servizio militare in fanteria, un anno perduto a provare una guerra, che mai stato sarebbe stato capace di fare. In quella primavera il Milan era ad un passo dalla stella, si giocava un derby con un Inter lanciata verso la rimonta, la pioggia aveva bombardato lo stadio, nel secondo anello scoperto attese fradicio, il calcio d' inizio. Era alla scala del calcio, la prima volta che ci andava, quando entrò fu preso da un brivido, non era come vederlo in TV, abituato ai campetti della provincia. La pioggia battente terminò lasciando posto ad un sole primaverile. A metà del primo tempo, l'arbitro fischia il rigore per l'Inter, nel boato generale, il Milan annaspava, Altobelli piazzò la palla su dischetto, contro l'anziano portiere Albertosi, difensore la porta azzurra a Mexico 70. Non voleva guardare, si girò, il tiro partì seguito dal boato, si voltò verso il campo, vide la maglia gialla del portiere distesa, in volo, il braccio allungato, il pugno che colpiva la palla tirata dall'interista, deviata. Si destò il galleggiante sparito di colpo, la lenza era un tutt'uno con la canna. Rilasciò il mulinello, attorno a lui solo nebbia. Il pesce tirava, la canna sforzava, era grosso, da solo avrebbe faticato non poco per issarlo a bordo,  … “era lo storione” pensò. La bruma attorno s'era infittita. Il guadino era piccolo, gli venne l'idea, sistemo al canna nel gancio, la barca con difficoltà teneva l'ormeggio. Prese una fune, fece un nodo scorsoio, la infilò in un asta metallica, avrebbe preso il pesce al lazzo, poteva ucciderlo con l'uncino. Tirò ancora la canna. Nello stesso momento il pesce affiorò, enorme, lungo almeno sei metri, possedeva grosse pinne argentee nel sotto pancia, enormi branchie alterali, si aprivano come le orecchie di un elefante, una bocca possente, grossi baffi sulle labbra, sovrasta da un naso a punta. La sagoma argentea-bluastra nella nebbia risaltava ancora di più. In segno di sfida, il pesce zigzagò sul pelo della corrente, per poi tornare sotto, la barca ebbe l'ennesimo scossone … “uno storione bianco sto sognando, in età adulta, avrà almeno un secolo” pensò. “Si lasciò andare, osservando la canna e la lenza tirate allo spasimo.

Tornò alla mente i passi del “Vecchio e il Mare” aveva divorato il libro e il film, con l'interpretazione di magistrale di Spencer Tracy del vecchio Santiago di Hemingway. Pezzi del romanzo letti da un insegnante, in un altro tempo, ad una classe di tutti maschi, con la divisa nera e il fiocco azzurro e banchi con il calamaio e pennino in un paese della provincia pianeggiante dei cento campanili. Un altro strappo alla lenza, rinfocolò la sua attenzione. “Va bene accetto la sfida” bofonchiò, per un attimo la barca fu sobbalzata da un gorgo. Rilasciò ancora la lenza, lo storione strappava indomito. Preparò il lazo, conscio del rischio di cadere in acqua. Raccolse la concentrazione. L'adrenalina  stava salendo. Strinse la canna tirando. In quel momento il muso bianco riemerse, afferrò la stecca al lazo con l'altra mano, scagliandolo verso la testa, la fune infilo la protuberanza nasale, fino alle branchie fissandosi, Lasciò la canna, afferrando con due mani la fune. I palmi erano tutto un dolore, la lenza aveva ceduto spezzandosi, legò la fune al pomolo del remo, gli ormeggi faticavano a vincere la resistenza della creatura giurassica.

 “Non ti voglio uccidere” mormorò “Mi basta una foto, ti tolgo l'amo dalla gola, poi ti rigetto in acqua, hai già un secolo di vita, vivrai più di me”, parlava con l'animale che non odiava, un colpo di coda sferzò la chiglia. “Adesso ti rendo innocuo… mi dispiace, ma lo devo fare” Estrasse dal fondo della  barca la stecca che finiva con un grosso uncino argentato,  colpi la sagoma dello storione sotto il pelo dell'acqua, il colore rosso sangue s'allargò sulla corrente, gli strappi cessarono, tornò la calma. Tolse l'ormeggio muovendosi verso la riva, la sagoma del pesce jurassiko senza vita galleggiava a traino.
“Doveva superare i 100 kg” meditò tormentato da emozioni contrastanti. Giunse alla darsena, scese dalla barca sul bagnasciuga. Tirò il pesce in secca, nella piccola spiaggia del pennello. Il Sole era alto, grazie all'insenatura, dalla riva nessuno poteva scorgerlo. “Ho pescato un pesce preistorico, quasi estinto.” guardò la carcassa senza altre riflessioni. 

Il grosso storione  bianco giaceva esanime sulla spiaggia, come il Marlin del Vecchio e il mare.  “Non devi finire in una cena d'inizio pensione, con quattro sprassolati che fingono di essere amici” Estrasse lo smartphone fece alcune foto. Legò lo storione bianco ad un grosso masso, fissandolo alla barca, con il pesce a traino si riportò in mezzo al fiume. Un volta al centro  lasciò cadere il blocco di pietra in acqua, si trascinò il pesce sul fondale. Sarebbe stato cibo per i siluri. Seduto sul pontile nel freddo dell'inverno imminente, ripensò allo Storione bianco, con più di un secolo di vita, più degli anni che aveva vissuto e che gli rimanevano. “Come doveva essere il mondo duecento milioni di anni prima? Quando lo storione nuotava accanto ai dinosauri” pensò. Aveva pescato il Marlin come Santiago di Hemingway, un’impresa tutta sua, gli avrebbe tenuto compagnia, nell'anticamera temporale prima della fine, nella noiosa realtà di un' anonimo paese della provincia padana.
Grossi Enrico Dicembre 2020

Un mio regalo per questa estate calda. Lo storione bianco. Ho partecipato a diversi concorsi , con questo racconto. Senza avere mai neppure una menzione ultimo Dantebus… . Mi resta il dubbio se vale la pena scrivere . Lascio il giudizio a chi legge ( e a chi mi legge non sono molti). Scontato non si vive di scrittura neppure il sottoscritto si vive con altro, ma l'ambizione è farsi leggere dalle persone che non ti conoscono, amici e parenti non valgono. O forse meglio impegnare il tempo a fare altro? Il dubbio resta,  cosa manca ad un racconto come questo per avere almeno una segnalazione?…forse moltissimo, a chi legge lascio il giudizio.

La profetica Terra Bruciata di J.G. Ballard (la mia Estate di Fantascienza)

In estate rileggo sempre la Fantascienza, che leggevo a negli anni giovanili. Non poteva mancare Terra Bruciata di J.G. Ballard, inutile ripetere che il Ballard che prediligo è questo, quello di Crash lo lascio ad altri. Questo romanzo è uscito in Italia nella collana Urania nel giugno 1979, l'estate dei miei vent'anni. Dal titolo originale The Burning World ( il mondo in fiamme). Vedendo l'estate di oggi 2022 è terribilmente profetico. Sulle pagine dei giornali va la siccità,  per noi che abitiamo sulle rive del PO, il grande fiume sembra un rigagnolo nella sabbia, i pennelli interni sono chiazze di fango. Nel romanzo di Ballard, si narrano le vicissitudini del dott. Charles Ransom, in un mondo ormai a secco, assieme a pochi, si mette in viaggio alla ricerca dell'acqua, tra fiumi che sono sentieri  di polvere, città in rovina, soffocate da dune di sale. Incontra bande di ladri di acqua, si aggirando tra, cimiteri d'auto, sterminate moltitudini di pesci morti accanto a battelli in secca. Un mondo che brucia, torri di fumo si alzano da edifici in rovina,  miasmi tossici, si mescolano alla polvere galleggiante nell'aria. Un' odissea, quella di Ransom e i suoi, alla ricerca di un futuro. Ransom troverà l'acqua, come, lo lascio scoprire al lettore,nel finale Ballard  riesce sempre a chiudere alla grande. Ballard queste cose le scriveva negli anni 60 del 1.900, immaginava un futuro pieno di contraddizioni, come R Sheckley. Oggi abbiamo siccità pandemia e guerra anche nel mondo occidentale, cose che non avremmo mai immaginato, quando il secolo breve è finito. Doveva essere il tempo questo, della colonizzazione di Marte e del ritorno sulla Luna, tutto questo per ora è frenato dalla guerra alle porte dell'Europa. Di recente a causa della siccità, nella zona dove abito, i comuni hanno emanato ordinanze contro l'uso eccessivo dell'acqua pubblica, in attesa della pioggia che non arriva, se non in piccole dosi, con temporali violenti, di tipo tropicale, vento e gradinate violente, danneggiano colture e non solo. I ghiacciai delle Alpi si riducono, staccando pezzi che franano a valle. Siamo così lontani dalla Terra Bruciata di Ballard ? Oltre modo, questo romanzo, su  un mondo senz'acqua che brucia, va letto.

Terra Bruciata
J.G. Ballard
Urania Mondadori 17/06/1979

Esame di Maturità 2022. Meglio averlo che non averlo il diploma ?

La via ferrata di Giovanni Pascoli
Tra gli argini su cui mucche tranquillamente
pascono, bruna si difila
la via ferrata che lontano brilla;

e nel cielo di perla dritti, uguali,
con loro trama delle aeree fila
digradano in fuggente ordine i pali.

Qual di gemiti e d’ululi rombando
cresce e dilegua femminil lamento?
I fili di metallo a quando a quando
squillano, immensa arpa sonora, al vento.

la Maturità è diventato l esame più inutile della vita…oggi questo diploma conseguito nel 1995 da privatista e un icona inutile. Sono ormai oltre i 60 ho un lavoro con uno stipendio da fame e questo diploma non mi è servito tanto meno oggi che vado verso il finale con una pensione che non ci sarà mai…in questa Italia che ci prometteva un futuro con lo studio ci ha fatto fare il militare obbligatorio…oggi è in mano al relativismo del politicamente corretto ….cioè il nulla.                        Grossi Enrico 2022

Sono righe dettate dal pessimismo odierno senza nostalgia del passato, posso anche capire chi le legge le trova a suo avviso sbagliate. Non voglio togliere i sogni a chi si è avvicinato al tema d’Italiano, pure io ho provato queste tensioni della notte prima degli esami. ( Ma la canzone di Venditti è solo una bella canzone) La maturità l ho ottenuta di corsa fuori tempo, fuori età a fianco a me aveva ragazzi-e con almeno 15 anni in meno, in quel 1995, agli albori del web, telefono il cellulare iniziava a essere di uso comune, almeno per telefonare. Maturità ottenuta studiando in una sala di una biblioteca comunale, con testi riesumati dal 1980 quando aveva lasciato la scuola. Quello è il passato, del futuro di oggi, che tutti speravamo migliore, il futuro incompiuto pessimista dei romanzi e racconti di Robert Sheckley. Ero perito agrario( lo sono anche oggi), ma non ho mai esercitato, ho vissuto facendo lavori in cui il diploma non serviva e non serve. Certo resta la soddisfazione personale, è un po’ poco. Oggi ho visto le tracce e la poesia di G. Pascoli , più che della maturità, questo è un ricordo delle elementari, di un tempo lontanissimo, dove le poesie si imparavano a memoria. Non ho nessuna nostalgia del passato, ma speravo che questo presente, il futuro per allora, anche in quel 1995 fosse migliore, e senz’altro diverso da quello che si immaginava. Con una guerra in Europa che mai avremmo immaginato, sono lontane le feste per la caduta del muro della vergogna di Berlino. L’esame di maturità arriva tutti gli anni, un rito, che si inserisce in un tempo che non pare più il suo. Si e vero meglio averlo che non averlo il diploma…

Tracce Maturità 2022 Tema d’Italiano
Analisi del testo La via ferrata di Pascoli
Analisi del testo Nedda di Verga
Testo argomentativo su Liliana Segre
Testo argomentativo su Oliver Sacks, p
Testo argomentativo su Giorgio Parisi,
Tema di attualità su Luigi Ferrajoli
Tema di attualità sull’iperconnessione,

Rileggendo il Gigante Annegato di J.G. Ballard

Rileggendo J.G. Ballard Il Gigante Annegato ( Antologia)
Con l’avvicinarsi dell’estate, riscopro la fantascienza di Urania. La fantascienza delle letture giovanili.  Un epoca gli anni 70-80-90 del secolo scorso dove non esistevano i social i cellulari e internet parlando degli anni 90 era agli albori. L’antologia è “ Il Gigante Annegato” il vero titolo e “The Terminal Beach”. Una serie di racconti inquietanti  a rileggerli oggi stranamente profetici. Descrivono un futuro, quello di oggi, che non è , quello che  i ventenni di allora ( come me ) si immaginavano, fatto imprese spaziali e di tecnologia positiva. I personaggi di Ballard sono insoddisfatti e alienati, privati di qualcosa che non sanno se definire indispensabile o meno, catapultati in vicende e avventure loro malgrado. Nel racconto Terminal,( Nella versione inglese da origine da il titolo all’antologia), il protagonista Traven si aggira solo in un mondo che va verso la fine, dopo un disastro dovuto ad una guerra nucleare( tornata d’attualità in questo periodo), in uno scenario da Day After, rifiuta di tornare nella zone poche ancora sane. Tormentato dalla ricerca della moglie e figlio , trova solo i loro spettri. Finirà i suoi giorni, in questo un mondo di cubi e incubi, i fantasmi della moglie e del figlio,  lo guardano dalle dune della spiaggia terminale, in attesa di una dialogo che non ci sarà. In compagnia di un cadavere di un soldato giapponese eretto a totem di quel mondo, osserva da lontano gli echi dei bombardieri nucleari che precipitano nei suoi sogni. Altro racconto cardine dell’antologia” il Gigante annegato“,  un Gulliver naufragato morto su una spiaggia, dopo il primo stupore,  il piccolo popolo depreda, questo colosso umano , tramite la spogliazione dei suoi organi, per finire in mostra ovunque, i suoi genitali vengono esposti come trofeo in un baraccone  delle mostruosità di un circo , lo scheletro resta  giacere sulla spiaggia, le ossa di questo Gulliver, sono trampoli di stanchi gabbiani.  “ Ultima Mossa End Game” un condannato a morte Costantine convive con il suo Boia Malek, in una casa prigione , i due giocano a lunghe partite a scacchi, in attesa dell’esecuzione, della quale solo all’ultimo istante i due conosceranno data e ora. Una sfida tra i due, Costantine nel tentativo di fare breccia nella mente chiusa di Malek il boia è un muro, non fa trapelare nulla. La partita a scacchi è tutto il racconto, vola verso un finale alla Beckett, ambiguo e inquietante, sta al lettore capire. Infine il racconto iniziale, “L’astronauta scomparso”, tutto da divorare , dal finale scioccante . Il resto dell’antologia è tutta da leggere. Lo stile di Ballard è scorrevole per nulla noioso, si legge benissimo , anche a distanza di decenni,  ha la freschezza della prima volta, anzi ho scoperto particolari nella narrazione che prima mi erano sfuggiti. Poi c’è il Ballard fuori dalla Fantascienza quello di Crash, ma non è il mio genere, provocatorio che si lascia andare alla pornografia gratuita. Ne è venuto poi fuori romanzo poi un film sul quale preferisco tralasciare ogni giudizio. Sotto un adattamento del racconto di Ballard che da il titolo all’antologia una serie andata su Netflix cono il titolo  Il Gigante Affogato

Il Gigante annegato (antologia di racconti)
J.G Ballard
Urania Mondadori 764 17-12-1978

l’astronauta scomparso
Il Gigante annegato
l’ultima Mossa
l’uomo Luminoso
La Spiaggia
Il Delta al tramonto
Terminal
L’ultima  pozzanghera
Le danze Sul Vulcano
Per piccina che …
La gioconda del Crepuscolo di Mezzogiorno
Il Leonardo scomparso

 

Il Romanzo degli scacchi : Spettacolo e sorprese al Mondiale degli scacchi veloci a Varsavia.

Varsavia 26-30/12/2021: E stato un fine anno da incorniciare per gli scacchi. Se il Mondiale di Dubai vinto dal Norvegese Carlsen è stato un bellissimo romanzo a puntate.  In questi giorni di fine anno nella capitale Polacca e andata in scena la Kermesse Mondiale della parte veloce del gioco degli scacchi, il mondiale Rapid  e Bliz Si è giocato dal 26  al 30 /12/2021, per quello che è ormai un evento particolarmente atteso negli ultimi giorni di dicembre, nonché una delle occasioni per vedere all’opera una larga fetta di big assoluti sia a livello Open che femminile. Sono stati differenti i format per quel che riguarda il torneo Open e il femminile. Innanzitutto, tra gli Open si gareggia sulle 13 partite, così suddivise: 5 il primo giorno, 4 il giorno dopo  e 4 il martedì, mentre per le donne la sequenza è 4-4-3. Questo per quanto riguarda la sezione rapid, mentre in termini di blitz tutto cambia così: il 29 Open dal 1° al 12° turno e donne dal 1° al 9°, il 30 Open dal 13° al 21° turno e donne dal 10° al 17°. la cadenza di gioco dei due tornei. Il rapid si svolge con tempo a disposizione di 15 minuti più 10 secondi di incremento a ogni mossa per giocatore, mentre il blitz procede con un tempo di 3 minuti più 2 secondi a testa. Inoltre, va specificato come, in caso di parità per il primo posto, sia rapid che blitz, ulteriori mini match da due partite a 3’+2″ siano previsti fino allo sblocco della parità. Il  tempo l’orologio come diceva un grande maestro e la variabile pazza …è un pezzo in più. è un incubo una scure che cade sulla partita. Infatti si e visto di tutto di più. Il tentativo di fare il Tris da parte del campione del mondo Carlsen dopo Dubai, è tramontato nel torneo rapid a 15′. La classifica finale che ha visto quattro giocatori dopo 13 turni, al primo posto, Carlsen Nepomnjaščij Caruana e Abdusattorov ,  il campione Norvegese e Caruana restano fuori per il Buchholz Nodirbek Abdusattorov , dopo aver battuto Carlsen. va allo spareggio lampo contro Nepomnjaščij il russo che ha perso contro Carlsen a Dubai. Il ragazzo Uzbeko  batte il russo, diventa un vero e proprio out side. Nodirbek Abdusattorov stupisce è il campione del Mondo più giovane del rapid 15′( Nato a Tashkent, 18 settembre 2004). Nello stesso giorno si assegna il titolo femminile rapid ad Alexandra K. Kosteniuk russa. E infine il campionato del mondo Bliz, una maratona di partite spettacolari e qua nel femminile  vince la Kazaka Bibisara Assaubayeva (  nata il 26 febbraio 2004 in) altra Millenial. Infine il titolo mondiale il maschile con lo spareggio finale tra il polacco J.K.Duda e Maxime Vachier-Lagrave (Nogent-sur-Marne, 21 ottobre 1990)  qua la nel bliz dopo due patte Maxime Vachier-Lagrave  si porta a casa il titolo.  Bilancio  positivo per gli italiani, che hanno concluso al 100 posto A. Moroni e al 102 posto D.Dvirnyy con 10 punti.  Entrambi comunque hanno ampiamente, conquistando molti punti del rating FIDE ELO-BLIZ e facendo onore ai colori azzurri. Il tutto è andato in onda sulla piattaforma Web-TV del sito chess.com anche Twitch  e yutube. Considerazione finali, è stata una serie di bellissime partite, racconti short con molti finali a sorpresa. Ottima la grafica della Web TV, che ha reso il gioco degli scacchi in cadenza rapid molto televisivo.  Il tutto condotto dal Maria De Rosa Maestro FIDE Femminile con lei si sono alternati al commento Grandi Maestri Italiani come  Sabino Brunello , Luigi Piscopo e altri. Ora arriva il 2022 con il Torneo dei candidati a Madrid nella prossima estate, dal quale uscirà lo sfidante a M Carlsen del 2023 al titolo mondiale cadenza lunga. Per il resto i media Italiani hanno  ignorato l’evento. Giornali sportivi o presunti tali pieni di pagine di notizie trite e ritrite, di gossip calcistico e di notizie fasulle di mercato del calcio italiano oggi in bolletta, che affonda nei debiti, di sport quello vero, non ne parlano più da tempo ( i massimi campionati di Calcio Basket Volley sono fermi per le feste il tempo e lo spazio c’era per gli scacchi) .La Rai nulla e altre  Reti private notizie  zero, gli altri giornali cartacei nazionali , come dicevano i nostri anziani peggio che girar di notte. Meno male che c’è il Web e l’informatica che ha avvicinato una grande marea di ragazzi-e agli scacchi, grazie anche gioco on line. Piattaforme come Chess.com hanno visto le iscrizioni triplicate anche in Italia. Non tutti i ragazzi passano il tempo davanti al calcio finto della play station,  i vincitori di Varsavia sono la prova che gli scacchi sono uno sport giovane. Buon 2022 a tutti e anche per gli scacchi si preannunci buono, nella speranza di tornare a giocare senza separatori e mascherine. Buon anno.

Nel romanzo del Mondiale di Scacchi M. Carlsen si riconferma campione Citando Kobe Bryant

Dubai 10/12/2021: Magnus Carlsen e ancora campione del Mondo lo è dal 2013. Vince la partita 11 il Mach Point che porta il punteggia  M. Carlsen – J. Nepomnjaščij 7,5-3,5 nella sommatoria delle 14 partite previste il Norvegese raggiunge la certezza matematica del titolo. Che dire di questo Mach. Siamo stati sorpresi dalla prime partite fino a partita 6. Dove Nepo ha giocato alla pari , andando anche in vantaggio, poi e arrivata partita 6 quella delle 136 mosse, 7 ore e 45 minuti di gioco ne abbiamo scritto.  La vittoria di Carlsen in quella maratona, ha segnato la sfida. Dopo il russo non e stato più lo stesso, commettendo errori non da lui. Gli scacchi come qualcuno ha detto sono uno sport terribile e ” Violento”. La vittoria ha caricato Carlsen e la sconfitta smontato Nepo che non ha trovato la forza di reagire. Si chiude qua resta un dato nella scorsa finale, a Londa nel 2018, l’ Italo Americano Fabio Caruana, ( Che la fidrazione Italiana si lasciata sfuggire, in un mondo sportivo italico dove si naturalizzano tutti e brocchi di ongi sport)impegnò Carlsen lo costrinse allo spareggio a tempo veloce e solo li ha ceduto.  Poi anche negli scacchi ci sono i Team e quello di Carlsen è stato bravo a gestire la situazione. Complimenti Magnus.

Dubai 10/12/2021: Magnus Carlsen, alle ore 16:51 italiane, conquista per la quinta volta di fila il titolo di Campione del Mondo di scacchi. Il norvegese, che dal 2013 siede sul trono iridato, fa sua anche l’undicesima partita del match contro Ian Nepomniachtchi, lo sfidante russo che nulla ha potuto, specialmente dal sesto confronto in poi, di fronte alla precisione del detentore. 7.5-3.5 il risultato finale. Carlsen raggiunge, per numero di corone mondiali, Mikhail Botvinnik, che fu grande negli Anni ’40, ’50 e primi ’60, e Viswanathan Anand, vincitore del titolo FIDE nel 2000 e, dopo la riunificazione, tra il 2007 e il 2012 prima di essere detronizzato dall’attuale campione nel 2013.E, pochi minuti dopo la fine, il campione del Mondo che rimane tale, ricordando contemporaneamente la leggenda cestistica di Kobe Bryant, fa festa con un tweet chiarissimo.

Finale Camp. Mondo Scacchi 2021: Carlsen – Nepo un grande romanzo.

 

Dubai 3/12/2021: Campionato del mondo finale tra il campione del Mondo di Scacchi il Norvegese Magnus Carlsen( Campione in carica) e il Russo Jan Nepomniachtchi ( sfidante vincitore del torneo dei candidati. Per la stampa e il mondo degli scacchi Nepo) si arriva alla  partita numero 6. Fino ad questo momento le partite giocate tra i due sono finite pari. Si gioca sulla distanza delle 14 partite il primo che arriva a punti 7,5 è Campione del Mondo ( Vittoria punti 1 pari 0,5 a testa sconfitta zero). È vietata la patta d'accordo prima della 40ª mossa. I giorni di riposo saranno 5 invece di 6 (uno ogni tre partite). In caso di parità dopo la 14ª partita, sono previsti quattro incontri a tempo veloce con tempo previsto di 25 minuti, 10 secondi di incremento a mossa per ogni giocatore. La cadenza del tempo di gioco durante le 14 partite e questa :ogni giocatore avrà a disposizione 120 minuti per le prime 40 mosse, 60 minuti per le successive 20 e 15 minuti ulteriori dalla 61ª mossa alla fine della partita. L'incremento di 30 secondi per mossa ha inizio dalla 61ª mossa. Si arriva alla sesta partita, si inizia alle ore 13,30 ora italiana. Che non sia una partita come le altre lo si capisce subito. Si gioca una sorta di Catalana, Carlsen ha il bianco, subito il campione del mondo sacrifica un pedone, che lo sfidante rifiuta, inizia una lunga maratona. Ci sono due partite in una, la prima parte dove il campione del mondo va in svantaggio, e si trova alla verifica delle 40 mosse con 11 mosse da giocare in pochi minuti,  qua ci ha ricordato, che è anche campione del mondo a gioco veloce, esce dalla situazione in modo brillante. Oggi la teoria degli scacchi, in particolare le aperture sono analizzate fino all'inverosimile dai motori e programmi e intelligenza artificiale. Ma poi arriva il medio gioco, come disse qualcuno in passato “ Gli dei hanno messo il medio gioco” e qua anche oggi conta il giocatore. Alla 25à Carlsen accetta di cambiare la donna per le due torri, inizia un altra partita. Nel giro di poche mosse la partita cambia alla 31à Rh2 Carlsen commette un errore, Nepo è in vantaggio,qualche mossa dopo Nepo con 35à e5 sciupa il vantaggio. Ora in questa partita delle scelte, ci sono le due Torri del Bianco contro la Donna del nero, in una situazione all'apparenza pari. Il Campione del mondo, prende in mano il pallino del gioco, come una squadra di Football Americano, bianco sfrutta le imprecisioni dell'avversario, ogni mossa del bianco è una chiusura di Down , fino alla meta della vittoria finale, dopo le 21,00 ora Italiana Carlsen porta casa la vittoria il punteggio e Carlsen 3,5 Nepo 2,5. Dalle statistiche questa è la partita più lunga giocata in una finale mondiale superando il precedente record della Karpov-Korchnoj. Oggi 4/12/2021 si gioca dalle ore 13,30 si entra nella fase calda.( Dove seguire la diretta  cliccate sotto)

In questo post ogni giorno verrà messo il link della diretta

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